IL MANIFESTO DEL PUBBLICO DOMINIO E' ONLINE

Storicamente il pubblico dominio, ovvero quelle opere dell'ingegno che si possono usare liberamente, come gli scritti di Alessandro Manzoni o le musiche di Giuseppe Verdi, ha rappresentato un bene comune di cruciale importanza per lo sviluppo della cultura. Il pubblico dominio, infatti, è costituito da opere che si possono liberamente tradurre, adattare e offrire nei formati più svariati (per ipovedenti, illustrati o riassunti per bambini, eccetera), facilitando e ampliando l'accesso alla cultura, soddisfacendo, almeno in linea di principio, tutti i bisogni degli utenti e fornendo materiale inesauribile per produrre nuove opere.

Nel corso degli ultimi decenni, tuttavia, le progressive estensioni del diritto d'autore hanno ridotto drasticamente tale patrimonio di conoscenza condiviso. Ciò, infatti, che agli albori del copyright era protetto per quattordici anni dalla data di pubblicazione è ora protetto fino a settant'anni dopo la morte dell'autore (se non di più, a seconda dei casi). Una durata pressoché infinita già in passato, ma a maggior ragione oggi, nell'era di Internet.

Per riaffermare l'importanza del pubblico dominio nelle nostre società così spesso definite “della conoscenza”, oggi il progetto europeo COMMUNIA, coordinato dal Centro Nexa su Internet & Società del Politecnico di Torino, lancia il Manifesto del Pubblico Dominio (http://www.publicdomainmanifesto.org), un documento che ricorda a tutti i principi alla base del pubblico dominio inteso anche come "commons" e come prerogative degli utenti e che propone alcuni principi guida e alcune raccomandazioni per assicurarne la vitalità sia oggi sia per le generazioni future.

Intellettuali di fama mondiale come Lawrence Lessig (Harvard University) e James Boyle (Duke University), nonché organizzazioni come Creative Commons (USA), Open Knowledge Foundation (UK) e Knowledgeland (Olanda), compaiono tra i primi firmatari del Manifesto, al quale, da oggi, sia individui sia enti possono aderire online all'indirizzo www.publicdomainmanifesto.org.

Il Manifesto si affianca alla recente giornata del Pubblico Dominio (1° gennaio 2010, http://publicdomainday.org), celebrata per segnare il giorno in cui ogni anno le opere di svariati autori e artisti cessano di essere coperte dal diritto d'autore (generalmente ciò avviene dopo 70 anni dopo la morte) per entrare a far parte del Pubblico Dominio. Quest'anno in diversi paesi si è celebrato il passaggio nel pubblico dominio delle opere di celebri autori morti nel 1939, come Sigmund Freud, William Butler Yeats e Alphonse Mucha.

Il Manifesto del Pubblico Dominio è già disponibile in diverse lingue, con altre traduzioni in arrivo, e può essere firmato da chiunque lo desideri.
Il Manifesto è anche presente su Facebook (http://www.facebook.com/home.php?#/pages/The-Public-Domain-Manifesto/448...).