Internet delle Cose: Inferno o Paradiso?
Venerdì 2 dicembre 2016
Dalle ore 9.30 alle ore 13.00
Sala Conferenze “Luigi Ciminiera”, DAUIN, Politecnico di Torino, 5° piano
Corso Castelfidardo 34/D, Torino (mappa)
Hashtag della conferenza: #nexa2016
Partecipazione libera e gratuita previa registrazione all’indirizzo: Eventbrite
“Internet delle cose” (dall’inglese Internet of Things, acronimo “IoT”) è un’espressione che si riferisce a un’infrastruttura composta da miliardi di beni fisici attrezzati di capacità computazionale e connettività alla rete Internet, e che dunque raccolgono e trasmettono dati, consentendo anche il comando e il controllo di ambienti da remoto in modo autonomo. Si ottiene così una forte integrazione della dimensione fisica con quella digitale, che è destinata ad avere un impatto significativo sulla vita quotidiana degli individui.
Il Centro Nexa sta studiando il fenomeno focalizzandosi sull’interfaccia tra l’IoT e l’economia circolare, in una ricerca che scorre su due binari paralleli: in uno vengono identificati i rischi incorporati dalla nuova era dell’ Internet, nell’altro si costruiscono scenari dell’IoT come potenziale facilitatore dell’economia circolare.
Gli scenari riguardano i benefici per i consumatori, le imprese e la società in generale; i rischi invece concernono, di nuovo, i consumatori; le minacce ambientali, le ricadute negative sull’occupazione e i potenziali problemi economici quali la posizione dominante sul mercato e gli effetti delle discriminazioni di prezzo.
Programma
9:00 – 9:30
Accoglienza
9:30 – 9:35
Saluti istituzionali
Marco Gilli (Rettore del Politecnico di Torino)
Juan Carlos De Martin (Co-direttore del Centro Nexa su Internet & Società)
9:35 – 9:55
Introduzione all’Internet of Things (IoT)
Antonio Vetrò, Direttore della Ricerca del Centro Nexa su Internet & Società
La formula “Internet of Things” (IoT) si riferisce alla rete di oggetti fisici, dotati di connessione a Internet e in grado di raccogliere e scambiare dati dall’ambiente in cui sono collocati. Ogni oggetto può essere dotato di sensori, software, attuatori e capacità computazionale.
Si può trattare di piccoli oggetti di uso comune (come un orologio), ma anche apparecchi casalinghi e da ufficio (ad esempio, stampanti), edifici, veicoli, costruzioni, che scambiano informazioni, sono monitorati e, in alcuni casi, controllati da remoto attraverso la rete Internet. La conseguenza è che il mondo digitale e quello fisico diventano ancora più legati l’un l’altro. Si parla pertanto di cyber physical systems, concetto che lambisce o in alcuni casi si interseca con altri paradigmi tecnologici quali le smart grids, la domotica, i sistemi di trasporto intelligente, le città intelligenti.
In tale contesto, i “beni intelligenti” potrebbero essere sfruttati per consentire un migliore utilizzo delle risorse, il miglioramento delle infrastrutture, e più in generale una migliore crescita economica, basata non più sull’attuale modello lineare “prendi, fai, usa e getta” , ma su un modello circolare che sia meno dipendente dalle risorse, e strutturalmente rigenerativo.
9:55 – 10:15
IoT: qualche dato di contesto
Federico Morando, CEO di Synapta e Fellow del Centro Nexa su Internet & Società
La relazione tra IoT e circual economy, nonché tra IoT ed impatto ambientale, è certamente complessa, e potrebbe essere radicalmente diversa, a seconda dell’industria presa come riferimento. Da un lato, l’IoT ha il potenziale per esacerbare paradigmi esistenti, a partire dall’approccio usa-e-getta, che caratterizza fortemente molti ambiti dell’elettronica di consumo. Dall’altro, alcune delle industrie più suscettibili di essere rivoluzionate dall’approccio IoT sono anche tra quelle a più alto impatto ambientale. Altro campo di grande attualità è quello delle self-driving cars. La componente elettronica potrebbe forse rendere significativamente meno longevo un singolo veicolo: già oggi, il crescente utilizzo di elettronica nelle macchine rende la manutenzione delle stesse un business più complesso di quanto non lo fosse alcune decine di anni fa. Se immaginassimo la rivoluzione delle self-driving cars dentro modelli di consumo e proprietà delle auto tradizionali, probabilmente dovremmo aspettarci un impatto negativo in termini ambientali. Ma cosa succederà in contesti in cui la maggior parte delle auto saranno gestite da sistemi di car sharing? E cosa succederebbe – la risposta potrebbe essere ancora diversa – se le case automobilistiche diventassero fornitori integrati di servizi di mobilità?
Per supportare il disegno di scenari riguardanti l’IoT e la circular econmy, l’intervento si propone di fornire qualche dato di contesto, relativo all’impatto di alcune industrie sull’ambiente, e dell’IoT su alcune industrie, in modo tale da superare la tendenza – probabilmente fuorviante – ad analisi troppo monolitiche del fenomeno.
10:15 – 11:00
Discussione e coffee break
11:00 – 11:20
Lo sguardo degli oggetti: limiti alla sorveglianza totale
Monica A. Senor, avvocato e Fellow del Centro Nexa su Internet & Società
Controlleremo l’IoT o sarà l’IoT a controllarci? Ontologicamente predisposte a monitorare e raccogliere dati dall’ambiente che le circonda, le cose connesse sono per definizione dei mezzi di sorveglianza. In quest’ottica parlare di privacy o di data protection è riduttivo: la rigida impostazione normativa europea, vigente ed in fieri, basata sul concetto di autodeterminazione del singolo individuo sui suoi dati personali non è, infatti, di per sé sufficiente ad arginare le conseguenze giuridiche derivanti dalla circolazione di grandi flussi di dati. Né si può ipotizzare di affrontare i problemi di security dell’IoT senza preoccuparsi di safety (delle persone): in tal senso anche la prospettiva di una regolamentazione dei rischi basata su di un modello di tutela di stampo collettivo non pare dirimente. Il non facile percorso volto a salvaguardare l’uomo dalla sorveglianza totale non può dunque che passare dalla resilienza delle nostre libertà fondamentali e con esse dei sistemi democratici.
11:20 – 11:40
IoT e competitività: monopolio e discriminazione di prezzi
Massimiliano Nuccio, economista dell’informazione e Marie Curie Fellow, Università di Torino
“I dati sono il nuovo petrolio” ha dichiarato il guru del marketing Clive Humby nel 2006 e da allora questo mantra è stato ossessivamente rilanciato da accademici, professionisti e policy makers. Anche se la maggior parte di essi è abbastanza fiduciosa circa l’effetto dirompente dei dati nell’ economia e società, siamo probabilmente solo all’inizio di un cambiamento paradigmatico, ma ancora incerto sulla direzione da prendere e conseguenze.
Dal punto di vista economico, l’informazione è stata sempre considerata un valore importante e un presupposto necessario affinché i mercati funzionino correttamente. In che misura la crescita esponenziale della produzione di dati migliorerà le prestazioni economiche e, soprattutto, genererà benefici alle imprese e ai consumatori?
Sono previsti vantaggi equamente distribuiti o solo alcuni potranno usufruire dei dati, magari sfruttando nuove forme di potere di mercato? Noi affermiamo che la combinazione di una regolamentazione mirata a creare un vero e proprio mercato per i dati e l’elevato potenziale innovativo dei modelli di business digitali possano evitare controllo monopolistico e barriere competitive a molti dei crescenti mercati data-driven.
11:40 – 12:00
Uno scenario “infernale”
Fabio Chiusi, giornalista e Fellow del Centro Nexa su Internet & Società
Miliardi di oggetti connessi stanno facendo irruzione nella nostra vita. La promessa è renderla più comoda, efficiente, consentendo risparmi energetici, monetari e una serie pressoché infinita di nuovi usi a partire dai dati che raccolgono su di noi. Ma che accade se quegli oggetti non sono sicuri? Già oggi si vedono all’opera squadre di “bot” arruolati per compiere attacchi informatici – l’ultimo ha mandato offline mezzi Stati Uniti. Domani, in assenza di una rinnovata attenzione alla cybersecurity dell’Internet of Things, lo scenario che ci attende è infernale: un incubo di trasparenza totale degli utenti, ma anche di vulnerabilità che qualunque attore malevolo – da un criminale a una spia di Stato – potrà sfruttare per distruggere la nostra privacy, ed entrare segretamente in possesso di ogni aspetto della nostra esistenza. L’intervento mira a descrivere nel dettaglio quello scenario, e provare a fornirne delle vie d’uscita.
12.00 – 12.30
Considerazioni finali e conclusioni
Marco Ricolfi, Co-direttore del Centro Nexa su Internet & Società
Claudio Demartini, Direttore del Dipartimento di Automatica e Informatica del Politecnico di Torino
Consulta l’Executive Summary della Conferenza.
Scarica le presentazioni di Antonio Vetrò (PDF), Federico Morando (PDF), Monica A. Senor (PDF), Massimo Nuccio (PDF) e Fabio Chiusi (PDF).
Video dell’incontro
Informazioni e contatti
Per maggiori informazioni potete contattare Francesco Ruggiero, francesco.ruggiero@polito.it.