Conferenza Nexa su Internet & Società 2013: Internet & Democrazia

Sabato 30 Novembre 2013
Dalle ore 9.30 alle ore 18.00


Università degli Studi di Torino
Campus Luigi Einaudi
Sala Lauree Blu
Lungo Dora Siena, 100 (mappa)
Twitter hashtag della conferenza: #nexa2013

La quarta Conferenza Nexa su Internet & Società è stata un momento di riflessione e discussione sul tema "Internet & Democrazia". I ricercatori e i fellow del Centro Nexa su Internet & Società del Politecnico di Torino ne hanno parlato con esperti, policy makers, professionisti, appassionati e semplici cittadini.

Nell'aprile di quest'anno il Centro Nexa si è già occupato del tema "Internet & Democrazia" co-organizzando diversi incontri in occasione di Biennale Democrazia 2013.

L'incontro è stato accreditato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torino. La partecipazione è stata titolo per l'attribuzione di 7 crediti formativi.

A partire dalle ore 19, presso il locale Blah Blah (Via Po, 21 - Torino) si è svolta una sessione sullo stato di Creative Commons in Italia, continuando la tradizione degli incontri annuali CC-IT.
La conferenza è stata co-organizzata dal Centro Nexa e dal Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Torino.
La Conferenza Nexa su Internet & Società 2013 è stata patrocinata da Biennale Democrazia.

IL PROGRAMMA DELLA CONFERENZA



Apertura dei lavori
Benvenuto di Gianmaria Ajani, Rettore dell'Università degli Studi di Torino
Introduzione
Introduzione di Juan Carlos De Martin, Co-direttore del Centro Nexa su Internet & Società



Identitari e diversitari: rappresentazioni del globo al tempo della rete
Relatore: Peppino Ortoleva (Università degli Studi di Torino)
Discussant: Francesco Pizzetti (Università degli Studi di Torino)



Democrazia digitale nella pratica: funziona? (Slide PDF - 578 KB)
Relatore: Fabio Chiusi (giornalista e ricercatore)
Discussant: Lorenzo Benussi (Fellow del Centro Nexa su Internet & Società)

Nella relazione sono stati esplorati i pro e contro di alcuni esperimenti di deliberazione online sviluppati in vari paesi del mondo (Islanda, Brasile, Cile, Italia, Germania), così da valutarne l'effettivo impatto sul policymaking, il grado di fiducia percepita tra cittadini e istituzioni, la qualità delle deliberazioni risultanti e il livello di partecipazione ottenuto.


Internet, social media e partecipazione politica (Slide PDF - 2.19MB)
Relatore: Elena Pavan (Università degli Studi di Trento)
Discussant: Giovanni Arata (Fellow del Centro Nexa su Internet & Società)

Durante l'intervento è stato illustrato il modello concettuale dei sistemi socio-tecnici di azione collettiva, elaborato con lo scopo di fornire un background per riflettere sul nesso tra Internet e partecipazione politica, passando poi all’analisi di alcuni risultati ottenuti dallo studio di un caso italiano – la mobilitazione sui temi di genere “Se non ora, quando?” (SNOQ). Guardando a questo caso, sono state esaminate diverse metodologie che possono essere applicate al fine di comprendere la natura ibrida e socio-tecnica della mobilitazione e una serie di risultati empirici relativi a diversi livelli di analisi: come la copertura informativa delle mobilitazione effettuata dai quotidiani e dai news services online influenzino le opportunità di “far passare” il messaggio di SNOQ; quanto e come sia diffuso nella quotidianità della rete di Comitati Territoriali SNOQ l’uso di internet e dei social media; come le reti di contenuti pubblicati sui social media contribuiscano a costruire il significato della mobilitazione.


Piattaforme e strumenti per la democrazia

Democrazia: cosa possono fare i media civici
Relatore: Luca De Biase (Fondazione <Ahref)

Durante l'intervento è stato discusso lo studio condotto dalla Fondazione <Ahref per il Senato della Repubblica intitolato "I Media Civici in ambito parlamentare - Strumenti disponibili e possibili scenari d’uso".

“Democracia real, ya!": opportunità e sfide per cittadini, tecnologie e politica
Relatore: Fiorella De Cindio (Università degli Studi di Milano)

 "Democracia real, ya!" è stato lo slogan che ha aperto molte manifestazioni  degli 'Indignados' spagnoli, e ha finito per caratterizzare il movimento stesso: infatti, nel momento in cui si trovano ad affrontare le drammatiche conseguenze della crisi economica e finanziaria, i cittadini chiedono - più che mai - di essere coinvolti nelle decisioni che influenzano il loro presente e il loro futuro. Internet, che sostiene e rafforza le proteste, abilita anche nuove forme di raccolta di idee e di coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali, e negli ultimi due anni, l'Italia è stata teatro di diverse iniziative di questo tipo.
Quali sono i risultati di questi esperimenti? La tecnologia per gestirli è adatta allo scopo? I cittadini sono adeguatamente preparati a utilizzarla nell'ambito di nuove forme di impegno civile? Le piattaforme attualmente sviluppate sono adeguatamente progettate per fornire uno spazio di deliberazione online? Da ultimo, ma non da meno importante, i politici sono effettivamente intenzionati ad attuare i principi dell'open government, a cui sempre più  spesso dichiarano di aderire?
"A partire dalla presentazione di  recenti iniziative a cui ho direttamente partecipato, e/o che sono state oggetto di studio, il mio intervento ha proposto alla discussione le mie risposte ad alcune di queste domande".

Discussant: Marco Ciurcina (Fellow del Centro Nexa su Internet & Società)


Why do governments engage in e-democracy? (Slide PDF - 743 KB)
Relatore: Alina Ostling (European University Institute)
Discussant: Giuseppe Vaciago (Fellow del Centro Nexa su Internet & Società)

In the past decade, the number and variety of e-democracy initiatives have grown exponentially and e-democracy has become an important part of the political landscape worldwide. However, little is actually known about its role in the democratic arena and its positive or negative effects on democracy. This subject is becoming even more urging with the appearance of e-democracy initiatives also in non-democratic countries. Judging by the two latest editions of the United Nations (UN) e-participation index, a number of non-democratic regimes have even begun to outclass some of the more established democracies in e-democracy. Given that democracy is probably not at the core of some of these initiatives, it is important to go beyond the availability of projects and into a deeper analysis of their context and the intentions of the governmental actors involved (Åström et al. 2012; Åström and Granberg 2007). "I addressed this gap by examining the incentives and disincentives of governments to engage in e-democracy".


Closed Source Societies: Tempering influences states don't fully understand and can't really control
Relatore: Ben Wagner (European University Institute)
Discussant: Alessandro Mantelero (Director of Privacy del Centro Nexa su Internet & Società)

In democracies there is an increasing dependency on digital technologies they have little or no control over. While less democratically inclined states have greater free reign in their ability to manage technology, democracies need to be seen to be constrained in their actions which - at least in the long term - limits the scope of their actions.
When faced by performative technological systems whose decisions are embedded in software code and algorithms, democracies are well aware of the influences but have insufficient agency to respond. This begins in the area of surveillance, where public dependency on private contractors in the areas of surveillance, cyber-security, cyber-crime and even spying is rampant.
Beyond policing and national security, similar phenomena can be observed in areas such as financial markets but also in productivity software, messaging and internal organization. While some states have taken alternative responses to this task and attempted to gain control over their own infrastructure, they are vastly in the minority.
The talk sketched out some of these problems and then provided an overview of some of the newer and more innovative governance solutions. While states are of course not powerless, they still struggle to understand many of these challenges and in most cases have extremely limited control over them. In conclusion, the talk attempted to sketch out some potential solutions to this dilemma and areas in which additional research is required.


Conclusioni
Conclusioni di Marco Ricolfi, Co-direttore del Centro Nexa su Internet & Società



Finito l'incontro, l'attenzione si è spostata presso il locale Blah Blah (Via Po, 21 - Torino) dove si è svolta una sessione sullo stato di Creative Commons in Italia, continuando la tradizione degli incontri annuali CC-IT.


Scarica la versione PDF del comunicato Nexa.

Qui è possibile leggere una breve presentazione biografica dei relatori.


Le foto della Conferenza Nexa su Internet & Società 2013



Immagine in home page di uccio2 su Flickr - licenza CC-BY-NC 2.0 Generic

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