Venerdì 26 marzo 2010
ore 9.30-18.00
Rettorato dell’Università di Torino
Via Po,17 – Torino
Venerdì 26 marzo 2010, dalle ore 9.30 alle ore 11.30, presso l’Aula Magna del Rettorato (via Verdi, 8 / via Po, 17 – Torino) parte un nuovo progetto sull’Informazione del Servizio Pubblico: l’Extracting Value From Public Sector Information, o più brevemente Progetto EVPSI. Obiettivo principale la massimizzazione dei benefici conseguibili dall’accesso e dal ri-uso dell’informazione del settore pubblico (PSI, secondo l’acronimo inglese) entro la fine del 2011.
Leader del progetto la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Torino, con il supporto della Regione Piemonte, insieme al Centro Nexa per Internet e Società del Politecnico di Torino, alla Facoltà di Economia di Novara e alla Fondazione Rosselli.
Durante il lancio i coordinatori scientifici del gruppo di lavoro spiegheranno le premesse della loro ricerca, le strategie e i risultati auspicati. Punto di partenza è chiarire cos’è la PSI, e cioè quei dati che le pubbliche amministrazioni e gli organismi di diritto pubblico acquisiscono, organizzano e impiegano nello svolgimento dei loro compiti istituzionali, ma anche quelle informazioni generate da questi enti che sono finanziati da risorse pubbliche. Quasi tutte queste informazioni hanno un valore intrinseco, che va oltre l’assolvimento dei compiti istituzionali dell’ente che le detiene; sono pagati dal contribuente che quindi ha una legittima aspettativa di poterne fruire.
E’ in questa prospettiva che la PSI diviene una grande miniera di dati a cielo aperto con un valore particolare, che normalmente manca ai dati raccolti dal settore privato: si tratta di dati tendenzialmente completi, raccolti nell’arco di molti anni e di regola sottoposti a verifiche nonché tendenzialmente “neutrali”, o comunque più affidabili in quanto meno soggetti a distorsioni che sono normalmente generate da interessi commerciali diretti.
Questi dati, infatti, possono essere riutilizzati in molte prospettive: nell’ambito di mercati nuovi, nonché già esistenti, per creare servizi migliori con benefici economici e reddituale. O, ancora, per contribuire ad un miglioramento delle scelte pubbliche, in una prospettiva di e-governance, laddove possiamo pensare di consentire forme più sofisticate di partecipazione dei cittadini alle scelte pubbliche, sviluppando concretamente la cosiddetta e-democracy.
Dopo aver esaminato le caratteristiche fondamentali della PSI, si passerà ad analizzare i fattori che ne ostacolano lo sviluppo. Come, ad esempio, la tensione che si crea tra la difficoltà all’accesso della PSI, imposta da ostacoli tecnici (dati presentati in formati non aperti) e giuridici (quali la normativa privacy) e lo statuto del diritto fondamentale all’accesso.
Seguirà il primo seminario, al quale parteciperanno gli esperti del settore, nel cui ambito sono previste relazioni sul quadro generale comunitario, ed esposizioni di soluzioni nazionali disparate (Germania, Slovenia, Regno Unito, Australia), per poi concentrarsi sul quadro legislativo e giurisprudenziale italiano. Inoltre la parola sarà data sia ai detentori di dati del settore pubblico sia agli operatori desiderosi di fruirne e di riusarli per scopi disparati.
(Le lingue di lavoro sono l’inglese e l’italiano. I partecipanti potranno usufruire del servizio di traduzione simultanea).