Period: February 2014 – January 2015 Funding: Limited (in kind + some travel costs) Funding organization: Internal funding + LAPSI2.0 funds Person(s) in charge: Claudio Artusio (project manager)
Executive summary
The Nexa Center is carrying out a research on the use of open data in the context of the Italian Parliament. The research – performed in collaboration with the Italian Chamber of Deputies and Senate of the Republic – is meant to analyze the wealth of data made available (or simply held) by the Parliament houses and provide best practices to exploit such data, e.g. for citizens’ engagement purposes. The project working group populated a semantic Wiki, now open to further improvements. A first research reporthas been published in May 2015, and presented at ForumPA, the annual conference of the Italian Public Administration.
Background
Several Parliaments are currently making available datasets as open data, also using linked data standards such as RDF to enhance data re-usability. Usually, these data are quite relevant to better understand the work of elected assemblies, and to improve citizens trust. Several other reuses, including business-oriented ones, are possible as well. Besides, Parliaments themselves make an intensive use of external data, e.g., to prepare documentation to be attached to legislation, inform Members of the Parliament, and other stakeholders.
Objectives
The research aims at reviewing the wealth of data generated and managed by the Italian Parliament, and compare best practices of data publications with respect to the initiatives of other European Parliaments. Besides, it intends to gather insights on how an advanced use of open data could improve the efficiency and quality of the Parliament’s activities, highlighting the dual role of producers and users of data of the elected assemblies.
Results
The project working group populated a semantic Wiki, now open to further improvements. A first research reporthas been published in May 2015, and presented at ForumPA, the annual conference of the Italian Public Administration.
During the initial phase, the structure of the research output (which consists in a semantically annotated Wiki, and a public report) was defined. he research encompasses an introduction on legal, technical and operational issues of open government data;a second section describes the open data publication strategy of the Italian Senate and Chamber, with an international comparison; the third and fourth sections focus on the use of data by external reusers and internal users (i.e., Parliament’s offices supplying the ICT infrastructure and providing documentary assistance); finally, the study provides an overview of the key opportunities and best practices to promote the use of parliamentary data both internally and externally.
In order to broaden the discussion on the relevant topics, several meetings have been held between April and November 2014 with technical offices elaborating and supplying information to Members of the Parliament to support political and legislative decisions, independent associations, public organizations, open data communities, experts and researchers in the field of open data re-use.
Related Publications
2015
Centro Nexa su Internet & Società; Senato della Repubblica; Camera dei deputati
@bachelorthesis{nokey,
title = {Gli Open Data in ambito parlamentare},
author = {Centro Nexa su Internet & Società and Senato della Repubblica and Camera dei deputati},
url = {https://nexa.polito.it/wp-content/uploads/2024/07/report_open-data-parlamentari.pdf},
year = {2015},
date = {2015-05-28},
abstract = {Sfruttare le opportunità di riuso dei dati pubblici è da tempo uno degli obiettivi fondamentali dell'agenda digitale italiana, così come di quella europea. Lo studio qui presentato analizza il fenomeno Open Data dal particolare punto di vista del Parlamento che, per le sue finalità istituzionali, è sia fruitore, sia produttore di dati aperti. Con gli obiettivi di guadagnare in efficienza grazie a una migliore rappresentazione informativa, ma anche diffondere conoscenza presso i cittadini, i soggetti interessati ai temi parlamentari e i potenziali sviluppatori di applicazioni web che possano approfondire aspetti diversi e specifici della vita parlamentare. Insomma, contribuire all’efficienza e alla trasparenza dell’attività parlamentare grazie alla condivisione di dati aperti.
Non a caso, il contributo alla produzione di linked open data (ossia, dati collegati e arricchibili da terzi) da parte del Parlamento italiano è ad oggi considerevole sia in termini di volume di informazione (oltre 500 milioni di “triple” RDF pubblicate dalla Camera dei deputati e oltre 30 milioni di triple pubblicate dal Senato della Repubblica), sia per quanto riguarda la copertura tematica, il che colloca le istituzioni italiane in una posizione ragguardevole anche nel contesto internazionale, paragonabile ad esempio a quella di Canada o Nuova Zelanda, pionieri in tale ambito, e con una posizione ragguardevole anche rispetto a USA e Regno Unito, tra i primi a stabilire strategie open data a livello nazionale. [Si veda, nel Report, la sezione "Un confronto internazionale"].
Questo percorso viene d’altra parte abilitato al massimo livello dalla scelta effettuata dagli organismi parlamentari italiani di adottare schemi di rappresentazione formale che importano ontologie esistenti e ampiamente documentate. Si tratta, inoltre, di ontologie estensibili, il che facilita l’accrescimento e la diversificazione dell’offerta di dati.
Il lavoro qui presentato è frutto di una collaborazione tra Centro Nexa su Internet & Società del Politecnico di Torino (DAUIN), Camera dei deputati, e Senato della Repubblica. Ai fini della sua stesura, sono state effettuate numerose audizioni informali (dai Servizi studi dei due rami del Parlamento, sino alle associazioni e ai riutilizzatori di dati aperti). [Si veda la prima pagina del rapporto per un elenco completo dei contributori].
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Sfruttare le opportunità di riuso dei dati pubblici è da tempo uno degli obiettivi fondamentali dell’agenda digitale italiana, così come di quella europea. Lo studio qui presentato analizza il fenomeno Open Data dal particolare punto di vista del Parlamento che, per le sue finalità istituzionali, è sia fruitore, sia produttore di dati aperti. Con gli obiettivi di guadagnare in efficienza grazie a una migliore rappresentazione informativa, ma anche diffondere conoscenza presso i cittadini, i soggetti interessati ai temi parlamentari e i potenziali sviluppatori di applicazioni web che possano approfondire aspetti diversi e specifici della vita parlamentare. Insomma, contribuire all’efficienza e alla trasparenza dell’attività parlamentare grazie alla condivisione di dati aperti.
Non a caso, il contributo alla produzione di linked open data (ossia, dati collegati e arricchibili da terzi) da parte del Parlamento italiano è ad oggi considerevole sia in termini di volume di informazione (oltre 500 milioni di “triple” RDF pubblicate dalla Camera dei deputati e oltre 30 milioni di triple pubblicate dal Senato della Repubblica), sia per quanto riguarda la copertura tematica, il che colloca le istituzioni italiane in una posizione ragguardevole anche nel contesto internazionale, paragonabile ad esempio a quella di Canada o Nuova Zelanda, pionieri in tale ambito, e con una posizione ragguardevole anche rispetto a USA e Regno Unito, tra i primi a stabilire strategie open data a livello nazionale. [Si veda, nel Report, la sezione "Un confronto internazionale"].
Questo percorso viene d’altra parte abilitato al massimo livello dalla scelta effettuata dagli organismi parlamentari italiani di adottare schemi di rappresentazione formale che importano ontologie esistenti e ampiamente documentate. Si tratta, inoltre, di ontologie estensibili, il che facilita l’accrescimento e la diversificazione dell’offerta di dati.
Il lavoro qui presentato è frutto di una collaborazione tra Centro Nexa su Internet & Società del Politecnico di Torino (DAUIN), Camera dei deputati, e Senato della Repubblica. Ai fini della sua stesura, sono state effettuate numerose audizioni informali (dai Servizi studi dei due rami del Parlamento, sino alle associazioni e ai riutilizzatori di dati aperti). [Si veda la prima pagina del rapporto per un elenco completo dei contributori].