Antonio Santangelo
(Università degli Studi di Torino)
Mercoledì 10 maggio 2017, ore 17.00 – 19.00
Centro Nexa su Internet & Società
Politecnico di Torino, via Boggio 65/a, Torino (1° piano)
Suonare al citofono Portineria – Seguire le indicazioni lungo il percorso
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L’incontro verterà sui contenuti dei programmi televisivi e delle pubblicità che diventano virali. Gli esempi che verranno analizzati serviranno per sostenere una teoria più ampia, che vale anche per altri tipi di contenuti mediatici: le persone scelgono di diffondere ciò che differisce, per delle ragioni sensate, dai soliti cliché che vengono proposti loro dall’industria culturale.
Queste ragioni sono legate al concetto di “regime di visibilità”, vale a dire a quelle regole sociali, a volte scritte, ma più spesso implicite, che determinano ciò che si può o che si deve vedere del mondo, attraverso i mezzi di comunicazione di massa.
Allo stesso tempo, la gente diffonde quei contenuti che mostrano ciò che avviene, quando alcuni elementi che fino a quel momento si era pensato appartenessero al regime dell’immaginario, si manifestano nella realtà, venendo documentati. Questo si verifica soprattutto in quei prodotti mediatici classificabili come “fattuali”, ma può accadere anche nella fiction, con modalità differenti. Sullo sfondo dei ragionamenti che verranno presentati, si tenterà di porre le basi di uno studio scientifico, di tipo sociosemiotico, dei meccanismi della comunicazione virale contemporanea.
Biografia
Antonio Santangelo è ricercatore presso l’Università degli Studi e-Campus (Como), dove insegna Semiotica e Filosofia del linguaggio, Semiotica del testo e Linguaggi dei Nuovi Media. È anche docente di Semiotica della televisione presso l’Università degli Studi di Torino e Metodi e prassi della comunicazione presso l’Università della Valle d’Aosta. È autore di svariati articoli su riviste italiane e internazionali, capitoli di libri e di Handbook of tv quality assessment (UclanPublishing 2013), edito in Italia da Celid (Valutare la qualità televisiva, 2014), Sociosemiotica dell’audiovisivo (Aracne 2013), Le radici della televisione intermediale (Aracne 2012) e Il gioco delle finte realtà (Vicolo del Pavone 2012). Insieme a Gian Marco De Maria, ha curato La Tv o L’uomo di immaginario (Aracne 2012) e, con Guido Ferraro, Uno sguardo più attento (Aracne 2013) e I sensi del testo (Aracne 2017).
Letture consigliate e link utili
- Ferraro G. (2001a) Il linguaggio del mito, Meltemi, Roma.
- Ferraro G. (2001b) Da protesi dell’occhio ad ambiente rituale. Prospettive d’analisi del linguaggio televisivo, Arcipelago, Milano.
- Ferraro G. (2011) Dinamiche dell’immaginario. Una prospettiva semiotica, “Lexia”, 7/8: 91–102.
- Ianneo F. (1999) Memetica. Genetica e virologia di idee, credenze e mode, Castelvecchi, Roma.
- Ford S. e J. Green (2013) Spreadable media. Creating value and meaning in a networked culture, New York University Press, New York.
- Rushkoff D. (1994) Media virus. Hidden agendas in popular culture, Ballantine Books, New York.