Guido Boella
(Università degli Studi di Torino)

Mercoledì 12 ottobre 2016, ore 17.00 – 19.00

Centro Nexa su Internet & Società
Politecnico di Torino, via Boggio 65/a, Torino (1° piano)
Suonare al citofono Portineria – Seguire le indicazioni lungo il percorso
(Per maggiori informazioni su come raggiungerci clicca qui)
Secondo la recente letteratura che ha origine nei lavori del premio Nobel Elinor Ostrom su co-produzione e commons, anche le città possono essere viste come “commons”. Una creazione collettiva sia della realtà materiale che di quella culturale fatta dai cittadini e per i cittadini, che si esplica anche in un sistema di gestione da parte dei cittadini: un insieme di pratiche sociali e norme che permettono di preservare le risorse e orientarle per il bene collettivo. Per questo il verbo “commoning” descrive meglio queste realtà del sostantivo “commons”.
Le attività di commoning permesse negli spazi urbani si stanno però riducendo: da un lato edifici e piazze sono sempre più gestite da privati, dall’altro il ruolo dell’amministrazione pubblica è limitato dalla crisi e dalla conseguente riduzione dei budget. Il commoning potrebbe essere invece una soluzione alternativa alle sfide che si presentano nelle città, delegando ai cittadini la gestione dei commons che vivono giornalmente . Questo porta ad una visione policentrica della governance urbana. Ma la realtà urbana presenta molte differenze rispetto ai tradizionali commons legati alle risorse naturali. In particolare, la disgregazione del tessuto urbano, la dimensione dei gruppi che utilizzano i commons, la difficoltà di comunicazione fra persone che non si conoscono pur utilizzando gli stessi spazi urbani sono l’opposto delle tradizionali premesse per il buon funzionamento del commoning.
Può la tecnologia basata su internet, come auspicato da autori come Christian Iaione e David Bollier, diventare un supporto per il commoning urbano? Si può riportare a livello locale urbano i meccanismi (passaparola, continuità fra le persone, fiducia reciproca, visibilità delle azioni) che hanno portato al successo i nuovi media che costituiscono il cosiddetto “villaggio globale” di Marshall MacLuhan?
Guido Boella presenterà il progetto FirstLife dell’Università di Torino: un nuovo tipo di social network basato su una mappa interattiva che vuole promuovere la collaborazione fra i cittadini nella creazione e gestione degli urban commons. FirstLife vuole coprire una dimensione della nostra vita non coperta dagli altri social network: le persone come cittadini e non come privati o come professionisti. Vuole essere un nuovo media che permette di accedere alle informazioni di interesse tramite la mappa temporizzata, piuttosto che tramite hashtag, motori di ricerca o tramite algoritmi sconosciuti che ti chiudono in una filter bubble.
Per saperne di più: firstlife.org
Biografia

Guido Boella è Professore ordinario presso il Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino. Ha seguito un percorso che lo ha portato dalla laurea in filosofia, al dottorato in informatica sui temi della collaborazione in sistemi multi-agente e, in seguito, alla ricerca in informatica legale e geo-informatica. La sua attività scientifica ha un carattere fortemente interdisciplinare, che investe i campi dei sistemi normativi, dei linguaggi naturali, delle ontologie formali, delle scienze cognitive e dell’intelligenza artificiale.
È stato coordinatore scientifico e referente per il Dipartimento di Informatica di numerosi progetti nazionali e internazionali, tra i quali EUcases, ITxLAW, WeGovNow!.
Ha realizzato diversi software (powerJava, powerJade, Legal taxonomy syllabus, Eunomos) e partecipato a progetti di trasferimento tecnologico verso le imprese, fondando nel 2010 l’azienda Nomotika.
Negli ultimi anni, i suoi interessi e attività si sono estesi ai temi dei social networks e al loro potenziale utilizzo per la gestione dei beni comuni e come strumenti di supporto alla co-produzione dei servizi a scala locale. In qualità di coordinatore scientifico di FirstLife, si occupa dell’inquadramento e della supervisione del lavoro di ricerca legato alla piattaforma, nonché della preparazione di progetti e proposte per una sua applicazione in ambiti che vanno dall’inclusione sociale alle emergenze, dai nuovi sistemi di governance a forme economiche alternative.
Letture consigliate e link utili
- Christian Iaione, The Co-City: Sharing, Collaborating, Cooperating, Commoning in the City
- Sheila Foster, Collective Action and the Urban Commons