Carlo Milani
(Ippolita)

Mercoledì 8 maggio 2013, ore 17.00 – 19.00

Centro Nexa su Internet & Società
Politecnico di Torino, via Boggio 65/a, Torino (1° piano)
Suonare al citofono Portineria – Seguire le indicazioni lungo il percorso
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In questi ultimi mesi il dibattito attorno alla democrazia elettronica diretta, anche detta democrazia 2.0, si è fatto particolarmente intenso. I suoi sostenitori più radicali affermano che tale modello è l’unica alternativa a un sistema nel quale la rappresentanza politica passa in secondo piano rispetto ad interessi personali e “di casta”, mentre i suoi oppositori continuano a difendere la democrazia rappresentativa così come la conosciamo, ritenendola, malgrado i suoi difetti e le sue mancanze, il miglior sistema possibile. In occasione del 53° Mercoledì di Nexa, Carlo Milani, membro del gruppo di ricerca interdisciplinare Ippolita, porterà all’attenzione del pubblico il suo punto di vista in merito, secondo cui «i discorsi apparentemente piuttosto libertari a favore della democrazia 2.0, costituiscono in realtà una libertà senza sforzo, senza critica né riflessione».
In questo contesto le piattaforme di social network, veri e propri mediatori digitali, giocano un ruolo cruciale per consentire ai cittadini di condividere idee e partecipare attivamente alla discussione. Tuttavia, l’apparente libertà fornita dalla piattaforma si basa in realtà su algoritmi di cui non si conosce il funzionamento, che assimilano continuamente informazioni dalle attività che svolgiamo: «Un oracolo digitale, secondo Milani, di fronte a cui gli utenti si prodigano in quelli che potrebbero essere definiti riti 2.0». Inoltre, all’interno di quella che Milani definisce «società della prestazione, dove si misura ogni cosa, quanti amici? Followers/seguaci? Debito? Quali previsioni di crescita, e quanto velocemente» molti dei movimenti che si sviluppano in rete rischiano di prefigurare blocchi identitari omogenei, in cui il dibattito rischia di essere unidirezionale. Sulla base di questo scenario, quali esercizi, quali tecnologie e quali riti consapevoli è possibile immaginare per costruire spazi di dialogo differenti?
Biografia

Carlo Milani è traduttore, in particolare per la casa editrice Elèuthera (Milano). Collabora con Alekos.net per la costruzione di tecnologie appropriate. Con il gruppo di ricerca e formazione Ippolita mette a punto strumenti e spazi di condivisione fra i linguaggi del digitale e i linguaggi della scrittura. Con Ippolita ha pubblicato: “Open non è free” (Elèuthera, 2005), “Luci e ombre di Google” (Feltrinelli, 2007), “Nell’acquario di Facebook” (Ledizioni, 2012), saggi tradotti anche in francese, spagnolo, inglese.
Letture consigliate e link utili
- Danah Boyd, Kate Crawford, Six Provocations for Big Data, A Decade in Internet Time, 2011
- Rosi Braidotti, Metamorphoses. Towards a Materialist Theory of Becoming, Polity, 2002
- Elias Canetti, Massa e Potere, Adelphi, Milano, 1981 (1960)
- Erik Davis, TechGnosis: Magic, Memory, and the Angels of Information, Five Star, 2005 (1999)
- Paolo Gerbaudo, Tweets and the Streets, Pluto Press, London, 2012
- Byung-Chul Han, Transparenzgesellschaft, Matthes & Seitz, Berlin 2012
- Ippolita, Open non è free, Elèuthera, Milano, 2005
- Ippolita, Luci e ombre di Google, Feltrinelli, Milano, 2007
- Ippolita, Nell’acquario di Facebook, Ledizioni, Milano, 2012
- Carlo Milani, Scritture conviviali. Tecnologie per partecipare, Milano, 2009
- Peter Sloterdijk, Devi cambiare la tua vita, Cortina, Milano, 2010 (2009)