DILETTA HUYSKES
Università degli Studi di Milano
Mercoledì 11 dicembre 2024
ore 17.00 – 19.00
Centro Nexa su Internet & Società
Politecnico di Torino, via Boggio 65/a, Torino (1° piano)
Suonare al citofono Portineria – Seguire le indicazioni lungo il percorso
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Stanza virtuale: https://didattica.polito.it/VClass/NexaEvent
Sara è una donna, una madre. È disoccupata, single e migrante. La sua è un’identità stratificata, unica e irripetibile, eppure queste caratteristiche sociali la renderanno sospetta per tutta la vita. Perché per un modello matematico – e per il governo del suo paese – Sara è solo un insieme di indicatori che, sommati tra loro, generano un alto punteggio di rischio, una previsione statistica che la trasforma in una potenziale criminale. Ma la sua unica colpa è quella di essere se stessa, e di condividere un profilo simile ad altre persone esistite e accusate prima di lei.
Attraverso la storia della tecnologia possiamo ripercorrere anche la storia di chi viene sistematicamente escluso, le esperienze dei gruppi sociali che vengono ricorsivamente spinte ai margini e la cui oppressione viene oggi codificata per essere sempre più invisibile, penetrante e deresponsabilizzata. Ciò che accomuna le nostre nuove tecnologie a quelle del passato è sicuramente il desiderio di rintracciare pattern, fino a spingersi a correlazioni sempre più profonde. Ma ciò che le lega indissolubilmente alla bicicletta o al forno a microonde è la loro costruzione frutto di scelte umane, negoziazioni, traiettorie. Per svelarle è necessario riscoprire un insieme di metodi, sguardi, approcci già introdotti dalle scienze sociali e dal costruttivismo per studiare e conoscere le tecnologie e il ruolo degli attori che le influenzano. Strumenti come la flessibilità interpretativa e l’etnografia servono oggi per riaprire la scatola nera all’analisi sociale e rappresentano – secondo l’autrice – un’importante passo per non arrendersi all’inevitabile.
Biografia
Diletta Huyskes è ricercatrice Postdoc presso il Centre for Philosophy and Technology (PHILTECH) del Dipartimento di Filosofia dell’Università degli Studi di Milano e ricercatrice affiliata presso la Data School dell’Università di Utrecht. I suoi interessi spaziano dal rapporto tra esclusione sociale, sistemi di classificazione e processi automatizzati, dalla governance dell’intelligenza artificiale al modo in cui culture diverse possono dare forma a diversi artefatti tecnologici. Con un background teorico radicato nell’ermeneutica, negli studi sul genere e la tecnologia e nel costruttivismo sociale (STS), la sua ricerca di dottorato in Sociologia ha incluso un lavoro empirico ed etnografico per indagare come i processi decisionali automatizzati (ADM) siano modellati da comportamenti, decisioni e negoziazioni umane contingenti e contestualizzate che possono portare a impatti negativi sulla società e sui gruppi sociali, come l’amplificazione della discriminazione. In precedenza, ha lavorato come assistente ricercatrice in Data Ethics alla Fondazione Bruno Kessler (FBK) di Trento, ed è la co-fondatrice e co-CEO di Immanence. Tecnologia della rivoluzione (Il Saggiatore, 2024) è il suo primo libro.
Letture consigliate e link utili
- Bowker, G. C.; Star, S. L. (1999). Sorting Things Out: Classification and Its Consequences, MIT Press, Cambridge, Massachusetts
- Cockburn, C.; Ormrod, S. (1993). Gender and Technology in the Making, sage Publications Ltd., Thousand Oaks, California
- Eubanks, V. (2018). Automating Inequality: How High‑Tech Tools Profile, Police, and Punish the Poor, St. Martin’s Press, New York
- Harding, S. (1986). The Science Question in Feminism, Cornell University. Press, Ithaca
- Constantaris, E.; Geiger, G.; Braun, J. C. et al. (2023). Inside the Suspicion Machine, WIRED | LINK
- MacKenzie, D. (1993). Inventing Accuracy: A Historical Sociology of Nuclear Missile Guidance, MIT Press, Cambridge, Massachusetts
- MacKenzie, D.; Wajcman, J. (eds.) (1999). The Social Shaping of Technology, Open University Press Buckingham, Philadelphia