Prof. Massimo Leone
(Università degli Studi di Torino)
Mercoledì 8 aprile 2020 , ore 17.00 – 19.00
Stanza virtuale: https://didattica.polito.it/VClass/NexaEvent
Dal punto di vista semiotico, un volto puramente artificiale non può sussistere. Ogni artefatto riconoscibile come volto, infatti, deve dipendere direttamente o indirettamente da volti biologicamente esistenti. Sin dalle raffigurazioni preistoriche, gli esseri umani utilizzano tecniche e tecnologie svariate per rappresentare volti biologicamente esistenti, ma anche per evocarne d’inesistenti. Questi ultimi tuttavia devono necessariamente scaturire da una scomposizione e da una ricomposizione combinatoria dei primi. Analogamente, l’emergere di volti “nella natura”, attestata sin dall’antichità, si è rivelato essere il risultato pareidolico di meccanismi neurofisiologici e percettivi profondi, legati all’evoluzione della specie umana e della sua capacità di riconoscere volti. Lo sviluppo della tecnica e della tecnologia non ha affatto eliminato l’intenzionalità umana nella rappresentazione e nella lettura del volto ma ne ha spostato e occultato la fonte. Da un lato, con lo sviluppo delle reti neurali antagoniste, scaturisce il mito di macchine capaci di generare automaticamente e senza intervenzione umana immagini di volti; dall’altro, con lo sviluppo delle reti neurali convoluzionali, si diffonde la retorica di macchine in grado di scorgere e identificare volti senza l’ausilio di operatori umani. L’intervento si prefigge di analizzare queste concezioni dell’intelligenza artificiale soffermandosi su due casi di studio che riguardano le immagini facciali. Da un lato, un caso di studio estetico riguardante la raffigurazione di volti: la retorica digitale relativa agli algoritmi di “abbellimento” facciale (in particolare, l’applicazione cinese per smartphone “Meitu”); dall’altro lato, un caso di studio giuridico riguardante la lettura di volti: il dibattito legale sul carattere testimoniale del riconoscimento facciale automatico
Biografia
Massimo LEONE è Professore Ordinario di Filosofia della Comunicazione, Semiotica della Cultura e Semiotica dell’Immagine presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino, Vice-Direttore per la Ricerca presso lo stesso Dipartimento, e Professore Ordinario a tempo parziale di Semiotica presso il Dipartimento di Lingua e Letteratura Cinese dell’Università di Shanghai. È PI del progetto ERC Consolidator FACETS (2019-2024): “Face Aesthetics in Contemporary E-Technological Societies”.
Letture consigliate e link utili
- Celentino, Joseph Clarke. 2016. “Face-to-Face With Facial Recognition Evidence: Admissibility Under the Post-Crawford Confrontation Clause”, 1317-53. Michigan Law Review, 114, 7.
- Greti, Iulia Ivana. 2016. “Face and the Dynamics of Its Construction: A Relational and Multilayered Perspective”, 106-125. Symbolic Interaction, 39, 1 (February 2016).
- Leone, Massimo. 2019. “The Semiotics of the Face in Digital Dating: A Research Direction”, 18-40. Digital Age in Semiotics and Communication, special issue on “Digital Sex and Dating”, 2. South-East European Center for Semiotic Studies (Sofia: New Bulgarian University); DOI: http://ojs.nbu.bg/ojs/index.php/DASC/article/view/247.
- Leone, Massimo. 2020. “Digital Cosmetics: A Semiotic Study on the Chinese and Global Meaning of the Face in Image Processing Apps”, forthcoming. Social Semiotics.
- Nawara, John. 2011. “Note, Machine Learning: Face Recognition Technology Evidence in Criminal Trials”, 604-607. U. Louisville L. Rev. 49.