Enrico Donaggio
(Università degli Studi di Torino)
Mercoledì 12 dicembre 2018, ore 17.00 – 19.00
AULA 2M
Politecnico di Torino, via Boggio 65/a, Torino (1° piano)
Suonare al citofono Portineria – Seguire le indicazioni lungo il percorso
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Il concetto di “alienazione” è forse il più famoso tra quelli inventati da Karl Marx. Lo scopo in fondo era semplice: criticare l’idea che nella società capitalistica il lavoro nobiliti l’uomo e lo renda libero. La verità per il “giovane Marx” – l’autore dei Manoscritti economico-filosofici del 1844, il libro di culto di un sacco di eretici – era semmai il contrario: il lavoro capitalistico disumanizza e schiavizza sempre più chi lo compie, riducendolo inesorabilmente a merce tra le merci. Dopo essere stato di moda nella seconda metà del Novecento, il concetto di alienazione è finito – insieme a un sacco di orrori e speranze – in una fossa comune ai piedi del muro di Berlino.
Negli ultimi anni diversi teorici sociali hanno deciso di riesumarlo per descrivere la condizione contemporanea. A loro avviso, debitamente rivisitato e corretto, un concetto creato per descrivere quel che accadeva in una fabbrica dell’Ottocento può descrivere il modo oggi più diffuso di stare al mondo tra i membri della tribù occidentale: a testa bassa, con uno smartphone tra le mani.
Biografia
Enrico DONAGGIO insegna Filosofia della storia all’Università di Torino ed è Fellow del Centro Nexa. Di recente ha scritto: Direi di no. Desideri di migliori libertà (Feltrinelli 2016) e ha tradotto e curato: K. Marx – F. Engels, Manifesto del partito comunista (Feltrinelli 2017) e K. Marx, Manoscritti economico-filosofici del 1844 (Feltrinelli 2018).
Letture consigliate e link utili
- K. Marx, Manoscritti economico-filosofici del 1844, Feltrinelli, 2018.
- S. Haber, La reinvenzione dell’alienazione nell’epoca della rivoluzione digitale , in “Consecutio temporum”.
- R. Jaeggi, Alienazione, Castelvecchi, 2017.
- H. Rosa, Accelerazione e alienazione. Per una teoria critica nella tarda modernità, Einaudi, 2015.