Per il ciclo di incontri “i Nexa Lunch Seminar” (ogni 4° mercoledì del mese)

86° Nexa Lunch Seminar – Il riconoscimento facciale nell’arte. Opacità delle macchine e tentativi di disvelamento

Cristina Voto

(Università di Torino)

Inquadrare il fenomeno del riconoscimento facciale automatizzato attraverso la pratica artistica può aiutarci a svelare quali siano i criteri di accettabilità estetica e normativa dell’identità vigenti nel mondo contemporaneo. Seppure i processi automatizzati di riconoscimento facciale siano ispirati a quelli umani molti quesiti restano aperti: quali continuità e discontinuità esistono tra visione umana e visione artificiale? Cosa simulano le macchine dei nostri processi percettivi? E in che modo questa simulazione diventa un discorso sull’identità? I processi di riconoscimento facciale mettono sempre in moto esperienze percettive di natura oltremodo diversa, ma quando questi processi passano attraverso tecnologie automatizzate comportano operazioni invisibili e inaccessibili ai non addetti ai lavori. L’impenetrabilità delle macchine inevitabilmente ridefinisce ciò che significa riconoscere o essere riconosciuti come individui: riconoscere una faccia senza riconoscersi in una faccia marca un profondo scarto rispetto alla percezione umana. Dinnanzi a questa novità, vedremo allora come l’arte diriga la nostra attenzione su visibilità in controluce altrimenti neglette.

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