Cristina Voto
(Università di Torino)
Mercoledì 24 marzo 2021, ore 13.00 – 14.00
Stanza virtuale: https://didattica.polito.it/VClass/NexaEvent
Inquadrare il fenomeno del riconoscimento facciale automatizzato attraverso la pratica artistica può aiutarci a svelare quali siano i criteri di accettabilità estetica e normativa dell’identità vigenti nel mondo contemporaneo. Seppure i processi automatizzati di riconoscimento facciale siano ispirati a quelli umani molti quesiti restano aperti: quali continuità e discontinuità esistono tra visione umana e visione artificiale? Cosa simulano le macchine dei nostri processi percettivi? E in che modo questa simulazione diventa un discorso sull’identità? I processi di riconoscimento facciale mettono sempre in moto esperienze percettive di natura oltremodo diversa, ma quando questi processi passano attraverso tecnologie automatizzate comportano operazioni invisibili e inaccessibili ai non addetti ai lavori. L’impenetrabilità delle macchine inevitabilmente ridefinisce ciò che significa riconoscere o essere riconosciuti come individui: riconoscere una faccia senza riconoscersi in una faccia marca un profondo scarto rispetto alla percezione umana. Dinnanzi a questa novità, vedremo allora come l’arte diriga la nostra attenzione su visibilità in controluce altrimenti neglette.
Biografia
Cristina VOTO è ricercatrice post-doc all’Università di Torino nell’ambito del progetto finanziato dal Consiglio Europeo della Ricerca (ERC) FACETS – Face Aesthetics in Contemporary E-Technological Societies. I suoi ambiti di ricerca sono la semiotica visiva e le estetiche digitali del volto attraverso una prospettiva biopolitica e di genere. Nella stessa casa di studi insegna Comunicazione Visiva presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione. È inoltre docente all’Universidad Nacional de Tres de Febrero, in Argentina, e curatrice della Bienal de la Imagen en Movimiento di Buenos Aires.
Letture consigliate e link utili
- Zach Blas, Informatic Opacity, in “Journal of Aesthetics and Protest”, 2014 LINK
- Kelly Gates, Can Computers Be Racist?, in “Juniata”, 2014 LINK
- Lila Lee-Morrison, A portrait of facial recognition: Tracing a history of a statistical way of seeing, in “Philosophy of Photography”, 2018 LINK
- Massimo Leone, Introduction to the special issue of Lexia, 37-38: “Artificial Faces”, 2021 LINK
- Zilio Marion, Ecotechnie des visages contemporains, paper presentato nel congresso “Techniques actuelles: codages et decodages des identites relationnelles”, 2014 LINK
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