Federico Piovesan
(DIST, Politecnico di Torino)
Mercoledì 25 ottobre 2017, ore 13.00 – 14.00
Centro Nexa su Internet & Società
Politecnico di Torino, via Boggio 65/a, Torino (1° piano)
Ingresso libero
Prenota qui
Quella digitale non è più – se mai lo è stata – una dimensione aggiuntiva, separata o virtuale della vita: è parte del quotidiano di ognuno di noi e del modo in cui viviamo insieme agli altri la città. I dati – quelli che produciamo con i nostri smartphone e quelli amministrativi – rappresentano la posta in gioco per il controllo delle trasformazioni che attraversano la società e le città in particolare.
Il diritto alla città prevede che siano coloro che vivono la città a disegnare il progetto di città che vogliono abitare. Il merito principale di questo libretto – edito in originale da Meatspacepress e tradotto in italiano da Openpolis – è di riprendere le idee proposte da Henri Lefebvre, e plasmate dai cittadini che le hanno messe in pratica in diverse città del mondo, per offrire degli spunti di analisi critica delle “trasformazioni digitali”. Il messaggio è che le rivendicazioni dei diritti e le lotte politiche devono avvenire tanto nelle città di mattoni e cemento quanto nelle loro rappresentazioni digitali.
Anche se scritto da accademici, a guidare gli autori è lo stile agile e dichiaratamente provocatorio del pamphlet. Come per l’originale, i motivi trainanti dell’edizione italiana sono ampia divulgazione e mobilitazione. La prima per promuovere un dibattito più informato su temi che, quando non vengono ignorati o trattati superficialmente, sono spesso accompagnati da luoghi comuni fortemente ideologici – come la depoliticizzazione dei dati e la retorica su “trasparenza” e “partecipazione”, onnipresenti nelle agende di chi amministra le città “smart”. La seconda per raccogliere idee, racconti ed esperienze di chi vive (e lotta!) per promuovere il nostro diritto digitale alla città anche in Italia.
Biografia
Federico Piovesan e’ dottorando in Sviluppo Urbano e Regionale al DIST (Politecnico di Torino). Per la sua ricerca si occupa degli effetti che le tecnologie informatiche stanno avendo sui processi partecipativi, posizionandosi all’intersezione tra cultura digitale ed il rapporto dei cittadini con gli spazi in cui vivono. Ha collaborato con Openpolis come traduttore dell’opera. L’associazione Openpolis, indipendente dal 2006, si occupa di progetti per l’accesso alle informazioni pubbliche, civic media che promuovono la trasparenza e la partecipazione democratica dei cittadini della rete.
Letture consigliate e link utili
- Shaw, J., & Graham, M. (Eds.). (2017). Our digital rights to the city. Meatspacepress. Retrieved from http://meatspacepress.org/.
- Graham, M., & Shaw, J. (n.d.). Towards a Fairer Gig Economy. Meatspacepress. Retrieved from http://meatspacepress.org/.
- Shaw, J., & Graham, M. (2017). An Informational Right to the City? Code, Content, Control, and the Urbanization of Information: An Informational Right to the City? Antipode. https://doi.org/10.1111/anti.12312
- Lefebvre, H. (2014). Il diritto alla città. Verona: Ombre corte.
- Harvey, D. (2013). Città ribelli: i movimenti urbani dalla Comune di Parigi a Occupy Wall Street (F. D. Chiara, Trans.). Milano: Il saggiatore.
- Greenfield, A. (2107). Rise of the machines: who is the ‘internet of things’ good for? – The Guardian
- Grimaldi, M. (2017). Gig economy: nuove parole, vecchio sfruttamento. Sbilanciamoci.info.