162° Mercoledì di Nexa - Finché ci sono fake news c’è speranza. La libertà di espressione e i nuovi media: tra verità e democrazia

Per il ciclo di incontri “i Mercoledì di Nexa” (ogni 2° mercoledì del mese)
162° Mercoledì di Nexa

Finché ci sono fake news c’è speranza.

La libertà di espressione e i nuovi media:

tra verità e democrazia


CARLO MAGNANI

(Università “Carlo Bo” di Urbino)


Mercoledì 10 maggio 2023, ore 17.00
(termine: ore 19.00)

L'INCONTRO SI TERRÀ IN PRESENZA E ONLINE

SEDE FISICA:
Centro Nexa su Internet e Società
Politecnico di Torino, Via Boggio 65/a, Torino (1° piano)
Suonare al citofono Portineria - Seguire le indicazioni segnalate dai cartelli lungo il percorso
(Per maggiori informazioni su come raggiungerci clicca QUI)

STANZA VIRTUALE:
https://didattica.polito.it/VClass/NexaEvent


mercoledì162

Il rapporto tra nuovi media, democrazia e libertà di informazione è mutato radicalmente nella metà del decennio appena passato. Quello che era concepito come un circuito virtuoso e promettente si è trasformato repentinamente in un luogo di insidie e di pericoli. Tre eventi politici, o meglio, tre manifestazioni del suffragio universale tra 2016 e 2018 (l’elezione di Trump, la Brexit, e in Italia il referendum riforma costituzionale “Renzi” e le elezioni politiche del 2018) hanno generato pessimismo tra le classi dirigenti e nell’opinione pubblica.

I nuovi media sono potenzialmente pericolosi per la democrazia: questa è la diagnosi. Fake news, hate speech, disinformazione diretta da Stati esteri, costituirebbero i tratti salienti di una fenomenologia comunicativa, veicolata esclusivamente dai nuovi media, in grado di produrre e di saldarsi con quello che viene considerato il risvolto politico di tali pratiche, cioè il populismo. Da orizzonti di grande promessa di libertà per la sfera pubblica – la rete come l’Agorà universale – si è transitati a un triplo pessimismo sul digitale: antropologico (i cittadini si fanno ingannare, non sono lucidi); democratico (i cittadini sbagliano a votare, seguono i populisti); tecnologico (i cittadini si fanno corrompere eticamente dai nuovi media).

L’Unione Europea ha valutato negativamente lo stato della sfera pubblica digitale e ha proposto politiche di intervento rilevanti, fornendo un quadro normativo costituito soprattutto da atti di soft law (raccomandazioni della Commissione) ma anche di hard law (come nel caso del recente Digital Service Act), per contrastare l’hate speech e la disinformazione (nelle sue varie accezioni) a difesa di diversi interessi pubblici. Tali politiche sono attuate con il concorso determinante delle piattaforme (i “baroni” del digitale) che mettono a disposizione i mezzi su cui veicolare i contenuti. Si è creata così una situazione del tutto originale per l’ordinamento dell’informazione, in cui soggetti privati cooperano nella selezione dei contenuti con le autorità pubbliche.

Mettendo insieme vari tasselli, si ricava l’impressione che si stia procedendo a una rilettura generale del significato della libertà di manifestazione del pensiero nello Stato costituzionale democratico; e che ciò avvenga soprattutto sul suolo europeo. Tale rilettura, che viene giustificata da precisi orientamenti teorici che percorrono il costituzionalismo contemporaneo, pone però numerosi interrogativi, riassumibili in una sola, grande questione. Che ne è della tradizione giuridico costituzionale moderna?




CarloMagnani

Biografia:

Carlo MAGNANI è ricercatore di Istituzioni di diritto pubblico presso il Dipartimento di Scienze della comunicazione (Discui) dell’Università “Carlo Bo” di Urbino, dove tiene corsi di Diritto dell’informazione e della comunicazione. Ha pubblicato diversi contributi e saggi di argomento giuridico e teorico-politico, tra cui i libri, Dall’epoca dello Stato all’epoca della Costituzione (QuattroVenti, 2002), Pluralismo, informazione e radiotelevisione (Editoriale Scientifica, 2014). Negli ultimi anni si è occupato del tema della disinformazione, anche con il testo Finché ci sono fake news c’è speranza (Rubbettino, 2021). Ha pubblicato inoltre, Filosofia del tennis. Profilo ideologico del tennis moderno (Mimesis, 2011-2018) e Il genio, il pirata, il ribelle. Filosofia del tennis globale di Federer, Nadal e Djokovic (2022).




Letture consigliate e link utili:


Scarica la versione PDF della presentazione di Carlo Magnani.


Video dell'incontro:




Che cosa sono il Centro Nexa e i cicli di incontri “Mercoledì di Nexa”:

Il Centro Nexa su Internet & Società del Politecnico di Torino (Dipartimento di Automatica e Informatica), fondato nel 2006, è un centro di ricerca interdisciplinare che, in collaborazione con l’Università di Torino (in particolare il Dipartimento di Giurisprudenza), studia le tecnologie digitali e il loro rapporto con la società. Maggiori informazioni all'indirizzo: http://nexa.polito.it/about.

Durante i “Mercoledì di Nexa”, che si tengono ogni 2° mercoledì del mese alle ore 17 in punto, il Centro Nexa su Internet e Società apre le sue porte non solo agli esperti e a tutti coloro i quali lavorano con Internet, ma anche a semplici appassionati e cittadini. Il ciclo di incontri intende approfondire, con un linguaggio preciso ma accessibile, i temi legati alla Rete: “intelligenza artificiale”, reti sociali, software libero, capitalismo della sorveglianza, neutralità della rete, libertà di espressione, privacy, condivisione di file, "big data" e "open data", “smart cities”, e molto altro.

Al centro della maggior parte degli incontri un ospite pronto a dialogare con i direttori del Centro Nexa, il Prof. Juan Carlos De Martin del Politecnico di Torino, i Proff. Marco Ricolfi e Maurizio Borghi dell'Università di Torino, lo staff, i Fellows del Centro Nexa e tutti i presenti.

Maggiori informazioni sui Mercoledì di Nexa, incluso un elenco di tutti i “Mercoledì” passati, sono disponibili all'indirizzo: http://nexa.polito.it/mercoledi. Le registrazioni degli incontri sono disponibili qui: https://nexa.polito.it/audio-video.

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